info@fief.it

LA TRUFFA DEI DIAMANTI
Luigi Russo

Qualche giorno fa ho incontrato, dopo anni, una signora che era cliente della Banca presso la quale svolgevo le funzioni di Direttore di Filiale.

È stato un incontro molto cordiale, e la persona mi ha ricordato tanti episodi simpatici accaduti in quel periodo, tra cui l’impegno e la disponibilità che mettevo ogni qual volta in cui cercavo di soddisfare, ove possibile, le necessità e i bisogni della clientela.

Poi, purtroppo, mi ha raccontato anche un episodio accaduto successivamente a quando, dal 2012, lasciai il sistema bancario.

La cliente mi ha raccontato di come vivesse lei i rapporti con la “SUA” banca. Ci aveva depositato i suoi risparmi, acceso il mutuo per acquistare la casa destinata all’abitazione della sua famiglia, accompagnato i genitori per l’apertura del conto corrente sul quale accreditare il TFR e successivamente la pensione, investire somme in maniera “SICURA”. Insomma, una banca della quale si fidava.

È il 2014. Un giorno, l’allora responsabile di filiale chiese alla cliente di poterle sottoporre un nuovo investimento. La condusse nel suo ufficio, e con parole eleganti e ricercate le propose l’acquisto di… “un diamante!”

Si, perché quello dei diamanti non era una semplice vendita di una pietra preziosa di lusso, ma soprattutto, per la banca, era il suo nuovo business!

“Signora, vuole investire in modo sicuro e assolutamente anonimo i suoi risparmi? Si fidi della sua banca: le proponiamo la soluzione migliore per lei e per i suoi familiari. Acquisti i nostri diamanti!”

E ancora: “il diamante è assolutamente anonimo nei confronti del fisco, non è sequestrabile e non è pignorabile, non è soggetto a capital gain e, se vuole, glielo custodiamo noi presso la nostra sede centrale, nel caveau della banca, dietro un piccolo compenso di custodia annuale!”

Spettacolo!

L’unica indicazione omessa dalla banca riguardava il fatto che, nella quasi totalità dei casi, un diamante venduto al cliente almeno a 3 volte il suo valore. Ci doveva guadagnare la banca, oltre naturalmente al venditore, e del cliente “chissene…..”.

Decisamente sorpresa, la cliente riferì di volerci riflettere anche assieme a suo marito, e che sarebbe tornata dopo qualche giorno.

Indubbiamente, visto che la cliente pensava di essere presso la “SUA” banca di fiducia, credette ciecamente alla proposta, e investì in diamanti 20 mila Euro a titolo personale, oltre a ulteriori 15 mila Euro quale investimento da parte della madre.

Gongolavano per la soddisfazione di essere stati contattati dalla “LORO” banca di fiducia per un investimento così importante e, a dire dell’istituto di credito, sicuro e con ottime possibilità di incremento di valore.

Com’è andata a finire lo sappiamo tutti.

Mamma e figlia hanno DOVUTO registrare una notevole perdita di investimento.

Ebbene, la truffa dei diamanti perpetrata dalle banche ha rappresentato un oscuro capitolo nel mondo finanziario, che ha ingannato e danneggiato numerosi clienti in tutto il mondo.

Questo schema ingannevole, troppo spesso denominato da coloro che lo proponevano “investimento sicuro”, ha lasciato molti individui con tasche vuote e il senso di tradimento da parte di istituzioni fidate.

La truffa dei diamanti è stata attuata in modo subdolo. Le banche hanno offerto ai loro clienti l’opportunità di investire in diamanti, presentandoli come un’alternativa sicura e maggiormente redditizia rispetto agli investimenti tradizionali come azioni o obbligazioni.

Le banche, infatti, promettevano ai clienti sicurezza di investimento e stabilità finanziaria a lungo termine, sostenendo che i diamanti avrebbero mantenuto il loro valore inalterato nel tempo, se non addirittura aumentato, dato che, a loro dire, sarebbero risultati immuni alle fluttuazioni negative del mercato.

Tuttavia, dietro questa facciata di sicurezza, si nascondeva una rete intricata di frode e manipolazione. Le banche avevano gonfiato i prezzi dei diamanti venduti ai clienti, spesso aumentandolo di diverse volte rispetto al loro valore reale sul mercato. 

In alcuni casi, addirittura, i diamanti venduti non sarebbero stati nemmeno autentici, o con gradi di purezza decisamente inferiori a quanto dichiarato inizialmente.

Inoltre, le banche spesso inducevano i clienti a chiudere altri investimenti più tradizionali a favore dei diamanti, facendo loro credere che quella fosse l’opzione più sicura. 

Quel suggerimento ha determinato il concreto rischio, da parte dei clienti, di aver perso buona parte dei loro risparmi e delle loro finanze, senza rendersi conto della truffa che si sta perpetrando ai loro danni.

Questa truffa dei diamanti ha devastato le vite finanziarie di molti individui, lasciandoli in rovina finanziaria ed emotiva. Le autorità di regolamentazione finanziaria hanno iniziato a prendere misure per combattere questa pratica fraudolenta, ma rimane un problema diffuso e persistente nel mondo delle finanze: quello dell’ignoranza.

Per evitare di cadere vittima di truffe simili, è fondamentale essere cauti e fare ricerche approfondite prima di investire in qualsiasi prodotto finanziario. 

È importante consultare esperti finanziari indipendenti e fare domande dettagliate sulle pratiche di investimento proposte dalle banche e dalle istituzioni finanziarie in genere. 

Solo attraverso una maggiore educazione finanziaria possiamo proteggerci da queste truffe e difendere i nostri risparmi e i nostri beni finanziari.