Gli alberi italiani, oggi, sono in grado di sequestrare 290 milioni di tonnellate di anidride carbonica in più rispetto a vent’anni fa, dimostrando un impatto positivo sulla lotta contro la crisi climatica; un aumento significativo si è verificato in particolare negli ultimi dieci anni, periodo in cui la biomassa forestale italiana è cresciuta di oltre il 18% arrivando a ricoprire circa un terzo della nostra penisola, trovi i dettagli qui.
Nello stesso arco di tempo abbiamo cominciato a svelare il genoma umano, quell’insieme di informazioni genetiche che rende unico ogni essere umano. Decodificarlo tutto ha richiesto 21 anni e ci aspettiamo che questa scoperta ci faccia fare grossi passi avanti nella diagnosi di malattie finora molto difficili da riconoscere, lo spiegano meglio qui.
Sono due bellissime notizie. Hai notato che c’è qualcosa che le accomuna? Entrambe hanno richiesto molto tempo: più di vent’anni.
E pianificazione.
E perseveranza.
Ci sono sicuramente stati molti momenti in cui le persone coinvolte si saranno scoraggiate, avranno affrontato crisi ed errori, avranno pensato di non riuscire. Invece poi ce l’hanno fatta.
E in questi stessi vent’anni, cos’è successo alle tue finanze?
Beh, posso dirti cos’è successo alle mie: grandi alti e bassi, ma alla fine sono più o meno al punto di partenza (almeno fino a che non mi sono decisa a prendere in mano la situazione e a investire sulla mia educazione finanziaria).Come mai così tante persone trovano difficile risparmiare?
Non è solo per una questione di quantità di denaro, perché si ragiona in termini percentuali e alla fine anche cifre piccolissime posso dare buoni risultati se le fai lavorare bene e gli lasci il giusto tempo. Oltretutto anche persone con buone disponibilità hanno la stessa difficoltà.
Ascoltando le persone e le loro esperienze ci si accorge che facciamo fatica a concedere al denaro il tempo di lavorare.
Siamo immersi in un sistema socio economico che è andato via via allineandosi sulla ricerca di gratificazioni istantanee, il “tutto e subito” in poche parole.
Prima con la globalizzazione e poi con la digitalizzazione, i cicli sono diventati molto più veloci e l’economia si è sviluppata su modelli di gratificazione temporanea perché favoriscono modalità compulsive.
Questo effetto è conosciuto come “ciclo della dopamina”, da cui è nata anche la definizione di “economia della dopamina”.
La dopamina fa parte del delicato e molto sofisticato equilibrio che governa il nostro corpo, ma volendo molto semplificare è conosciuta come il neurotrasmettitore del piacere: viene immagazzinata nel cervello e rilasciata nel flusso sanguigno quando proviamo sensazioni piacevoli, durante attività come il sesso, ascoltare musica o mangiare il nostro piatto preferito. È responsabile nel farci sentire bene dopo qualsiasi attività che attivi il sistema di ricompensa nel nostro cervello.
La dopamina è una sostanza, una di quelle a cui il corpo si abitua e ne ha “bisogno” se si vuole stare bene con sé stessi.
Viviamo in un mondo in cui siamo iperstimolati alla ricerca della felicità immediata. E questo può rappresentare un ostacolo per il nostro piacere personale: Quando ci mettiamo in testa di risparmiare, il problema che ci si presenta di fronte è che nel risparmio la gratificazione è differita, cioè ritardiamo la ricompensa. La soddisfazione che avremo sarà più grande, ma non è immediata. E nell’immediato non proviamo piacere, anzi.
Molte delle persone che hanno difficoltà a risparmiare, infatti, percepiscono questo ritardo come una rinuncia a tutti gli effetti. Questo è anche il significato che in genere attribuiamo alla parola sacrificio, a cui spesso associamo concetti cupi e dolorosi.
In realtà è una parola bellissima, da sacrum + facere: rendere sacro, dare valore.
Forse è ora di domandarsi che valore vogliamo dare, oggi, al nostro futuro.
Cosa c’è ad attenderci di così sacro, in quel futuro, da convincerci ad aspettare il tempo che maturi.